lunedì 21 ottobre 2013

L’isola ecologica di Giarre (che non c’è) divisa tra Trepunti e Sciara

Nel tiepido sole di ottobre in città si scalda il clima politico

La bella Giarre, un volta perla dell’Etna, non più ridente ma devastata dai propri figli spregiudicati,  menefreghisti ed ancora presumibilmente impuniti, si desta da un sonno durato da anni; in realtà non sa ancora se deve svegliarsi o rigirarsi nel proprio letto e continuare a dormire in un sonno di tormenti.
Il cittadino distante dal palazzo del governo, avverte che qualcosa sembra cambiato: il Sindaco lavora alacremente, cerca un nuovo rapporto con la cittadinanza ed il riscatto anche con chi, nel corso della campagna elettorale lo ha politicamente e professionalmente attaccato; gli assessori si muovono in sinergia e a supporto del Sindaco per risolvere le emergenze accumulate dal precedente governo. 
Chi segue la politica della nostra città, invece sa che è avvenuto un modestissimo ricambio ed avverte un grosso rischio: il ripristino di quelle dinamiche che poco hanno a che fare con il bene comune. Il quadro politico, in forte evoluzione nelle ultime settimane, fa presagire infatti la creazione di un nuovo gruppo all'interno del consiglio comunale dove uomini cambieranno solo la pelle e tenderanno a formare nuovi equilibri.
In questo contesto di incertezza, di speranze e tentativi di innovazione, il tutto condito e alimentato dalla recessione più grave degli ultimi cent’anni, si torna a parlare anche di gestione dei rifiuti e di isola ecologica.
L’ente comunale, dopo il malfunzionamento delle A.T.O., tenta la strada della gestione diretta nella raccolta dei rifiuti attraverso la costituzione dell’A.R.O, (Ambito di Raccolta Ottimale) ed individua come isola ecologica, l’ex discarica di Sciara, adibita tra il 1977 ed il 1996, a discarica intercomunale dove vi conferivano i rifiuti dei comuni di Giarre, Riposto, Zafferana, Sant’Alfio e Milo.

L'ex discarica di Sciara in una foto scattata qualche giorno fa
L’ex discarica di via Zinghirino nel giugno del 2010 è stata oggetto di lavori per la messa in sicurezza costati circa 385.000 euro. In quell’occasione, l’ex Sindaco di Giarre affermava che attraverso questo intervento venivano rimosse tutte le fonti di contaminazione dell’eco sistema ed eliminati i pericoli di inquinamento delle falde acquifere. Annunciava inoltre il piano di caratterizzazione ed un progetto per il riutilizzo dell’area che, tra le ipotesi formulate, prevedevano un grande spazio verde attrezzato, un centro di smaltimento di inerti autorizzato o l’allestimento di un impianto fotovoltaico.
Mentre venivano svolti i lavori a Sciara, la seduta del consiglio del 31 maggio 2010, approvava il progetto esecutivo dell’isola ecologica individuata  nella frazione di Trepunti con ingresso dalla SS 114, con un costo pari a 2.800.000 milioni di euro. Il progetto a quel punto veniva spedito a Palermo per la Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.) dove vi è rimasto fino ad oggi, presumibilmente perché non particolarmente attenzionato dagli ex amministratori.
Le vicende “ecologiche” di Giarre non si esauriscono qui: noi tutti ricorderemo che la nostra città   all'inizio di quest'anno è stata coperta, in diverse occasioni, dalla pioggia di cenere vulcanica ove l’ente a proprie spese ha provveduto, con grandi difficoltà anche di carattere organizzativo e finanziario, alla sua rimozione. 

Lo scarico della cenere vulcanica nel marzo 2013 - livesicilia.it
Con ordinanza sindacale dell’8 marzo l’ex Sindaco indicava nell'ex discarica di Sciara il luogo scelto per lo stoccaggio e comunicava che la stessa, entro sei mesi, sarebbe stata spostata in uno dei centri di recupero. Tutto questo avveniva mentre l’assessore competente, in visita presso il dipartimento energia acqua e rifiuti della Regione, dichiarava di aver trovato la disponibilità ad individuare le risorse necessarie per la caratterizzazione e la successiva bonifica della stessa ex discarica. A quasi 7 mesi da quell'ordinanza, l’area di Sciara è ancora invasa dalla cenere vulcanica ed in attesa della bonifica. Il nuovo assessore con delega all’ecologia Salvo Patané, prevedendo nel rilancio della raccolta differenziata lo strumento per ridurre i costi per la raccolta dei rifiuti con beneficio per la collettività comunica, durante la seduta di consiglio comunale dello scorso 8 ottobre,  ha annunciato di  volersi servire dell’ex discarica di Sciara per la realizzazione dell’isola ecologica. Tale scelta tuttavia, in contro tendenza rispetto a quanto votato nel 2010 dal precedente consiglio, non viene condivisa dal movimento politico Città Viva che esprime le proprie perplessità. Il suo ledear, Angelo D’Anna, infatti dichiara che “la scelta rappresenta un  ripiego che non favorisce il coinvolgimento dei cittadini sulla differenziata”. “In ragione delle esigenze di caratterizzazione e bonifica dell’area - continua D’Anna - l'amministrazione dovrebbe riprendere il percorso che già nel 2010 aveva individuato l'isola ecologica vicina alla zona artigianale di Trepunti, area logisticamente più accessibile, per i cittadini e per gli addetti ai lavori, sia per il deposito che per lo svuotamento del materiale verso i consorzi dedicati”. Angelo D’Anna si dichiara altresì perplesso circa “la decisione di costituire autonomamente l'ARO - Area Rifiuti Ottimale, facendola coincidere con il territorio giarrese”, in quanto “il mancato accordo di collaborazione con Riposto ed eventualmente anche con i comuni vicini, comporterà minori economie di scala e quindi maggiori costi; la sinergia avrebbe inoltre portato a dei risparmi ed innestato quel percorso virtuoso di collaborazione nella gestione dei servizi comuni che, come Città Viva, abbiamo ritenuto una strada imprescindibile per lo sviluppo del nostro territorio”.
A questo punto probabilmente, nella scelta tra i due siti, occorrerebbe metterebbe sulla bilancia le ragioni d’opportunità: i tempi di realizzazione, i costi, e i benefici per la collettività nel medio lungo periodo. Non è detto, tra l’altro, che l’iter procedurale che ha portato all'individuazione dell’area di Sciara come sede dell’isola ecologica, sarà più breve rispetto al progetto di isola ecologica a Trepunti: in politica quando c’è la volontà di fare, si trovano i numeri e gli espedienti, nel rispetto delle regole, per portare le idee a concretizzarsi. La questione verrà discussa nei prossimi giorni anche in consiglio comunale.

Armando Castorina

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