Nonostante le ristrettezze
finanziarie, anche le amministrazioni comunali possono aiutare le imprese locali.
L’imprenditoria in Italia vive uno dei periodi peggiori degli
ultimi cinquant’anni. Oltre alla
congiuntura economica, per citarne alcuni, grava la pressione fiscale non più
sostenibile anche a causa della riduzione dei consumi e dei guadagni sulle
vendite; gli elevati costi del lavoro e della materia prima che ha aumentato i
costi della produzione e della distribuzione, a scapito della competitività; la
concorrenza sleale per l’assenza anche di una politica protezionistica; l’impossibilità
di accedere al credito; l’eccessiva deregolamentazione come la liberalizzazione
degli orari di apertura delle attività commerciali e l’apertura di nuove strutture commerciali che
di fatto ha eccessivamente maturato il sistema distributivo.
Hanno pesato notevolmente sull’involuzione socio-economica,
soprattutto le scelte della classe dirigente, colpevole di non aver garantito
il ricambio generazionale che avrebbe, conseguentemente consentito l’innovazione
e la trasformazione del sistema Italia,
che non premia i meritevoli ed invece basato sulle lobby, il nepotismo e le clientele.
Incidono quindi anche motivazioni di natura culturale, ed il
sistema politico è maestro nella conservazione degli “status” a danno degli
interessi collettivi, della competitività, dell’innovazione e del benessere
diffuso. I nostri padri che hanno costruito l’Italia hanno nel contempo
imparato a coltivare esclusivamente il proprio orticello, senza badare troppo a
quello che succedeva all’esterno e delegando chi della politica ne ha fatto un
mestiere per la vita.
Anche Giarre, un po’ meno di altri centri limitrofi, conosce
la grave crisi imprenditoriale per le stesse motivazioni sopra descritte; sussistono tuttavia anche ragioni
“locali” come l’eccessiva concentrazione di centri commerciali distanti pochi
chilometri, e la disaffezione degli stessi cittadini non sempre consapevoli
dell’importanza sociale delle imprese che contribuiscono a fare economia nel
territorio. Le attività commerciali ed artigianali giarresi risentono inoltre
dei problemi legati ai posteggi e alla viabilità che ostacolano la vivibilità e
la fruibilità delle aree commerciali: elevato il rischio di vedersi elevare la
multa, per mancata esposizione del tagliando e del mancato rinnovo.
Il fatto che a Giarre si stia meno peggio e che la
piattaforma commerciale riesca ancora ad avere un’offerta variegata, non
significa tuttavia che la situazione non sia grave: da diversi anni le imprese
riducono i propri incassi, e cercano per sopravvivenza, di risparmiare sul sui
costi vivi, personale compreso. Tante le imprese che licenziano e chiudono,
tante quelle che investono risorse accantonate negli anni d’oro per coprire le
perdite registrate a fine anno. Se alla fine del 2011 si verificava, durante
l’anno, un lieve incremento delle aperture rispetto alle chiusure e si
assisteva ad una riduzione della vita media delle attività presenti sul
territorio, alla fine 2012 si registrava bilancio in negativo: le chiusure
superavano le aperture.
Eppure basterebbe ben poco per sostenere le aziende: un fisco
più equo dove tutte le imprese sono chiamate a pagare i tributi locali (gli
evasori della TARSU superano il 30%); un ente che eroga servizi commisurati
all’entità della tassa pagata; un ente che sostiene le imprese che investono
in maniera continuativa sul territorio
(attraverso sistemi di detassazione alle imprese che attivano processi di
ristrutturazione interna o esterna, leggasi anche lavoro per le imprese edili).
L’amministratore potrebbe ad esempio anche decidere di incentivare, sotto varie
forme, le aziende che decidono di emergere dall’abusivismo o dall’evasione dei
tributi. A Giarre occorrerebbe anche incentivare la nascita di nuove attività
imprenditoriali e di nuove figure artigianali che sono scomparse o che
potrebbero essere richieste sulla base della nascita di nuove professionalità. La
creazione di uno sportello unico per le imprese (SUAP) realmente funzionante,
attivo utilizzando gli impiegati attualmente in forze all’ente fornirebbe un
supporto di sburocratizzazione importante alle imprese esistenti e che vogliono
investire nel nostro territorio. Strumenti
come il marketing territoriale che consente, tra le tante, l’analisi dei
bisogni dell’hinterland, favorirebbe la nascita di alcune tipologie di attività
commerciali e di botteghe artigiane piuttosto che altre.
Ottimo sarebbe stimolare il “consumo etico” che quindi gli
utenti comprendessero l’importanza di spendere nelle attività del vicinato: le
piccole attività commerciali e le botteghe artigiane creano infatti opportunità
di lavoro, contribuiscono alla redistribuzione della ricchezza, alimentano le
casse dell’ente comunale attraverso il pagamento dei tributi locali, e
contribuiscono alla vivacità visiva delle aree abitate e persino alla sicurezza
nel territorio: le imprese commerciali ed artigianali arginano la formazione di
sacche di degrado.
Al fine di ottenere il massimo dei risultati dagli interventi
programmati, questi andrebbero intrapresi considerando Giarre comune
all’interno di un sistema integrato di territorio e soggetti che possono contribuire alla causa; a tal
proposito un ruolo fondamentale, per lo studio,
la proposta di idee, il supporto nella loro realizzazione può arrivare dalla
concertazione tra le amministrazioni comunali, il centro per l’impiego con le
numerose associazioni di categoria e culturali del territorio jonico-etneo. Un
esempio pratico di sinergia è stata “La Città dei bambini”, manifestazione
ludica organizzato da 5 associazioni giarresi con la preziosa collaborazione di
una quarantina tra soggetti pubblici e private dell’hinterland ed il cui costo
realizzativo è stato quasi totalmente autofinanziato.
Non sufficientemente promozionata è l’area artigianale di
Giarre che deve comunque risolvere delle questioni interne: attività che non
pagano locazione all’ente comunale, non sempre per ragione di natura
finanziaria ed una situazione del “condominio” da rivedere, dove l’ente deve
garantire ancora dei servizi di base, quali l’arredo e la manutenzione degli
spazi verdi.
L’afflusso di utenti nelle aree commerciali va incoraggiato
con interventi sulla viabilità; occorre incentivare la rotazione delle auto
nelle aree destinate alla sosta attraverso lo strumento del disco orario,
favorire la nascita di aree per il transito pedonale, incrementare la presenza
di vigili urbani ed il relativo controllo e la sicurezza. La presenza di
utenti, nell’era delle telecomunicazioni va inoltre sostenuta attraverso la
creazione di una rete civica che permetterebbe la connessione gratuita ad
internet.
L'offerta
commerciale ed artigianale può essere valorizzata anche attraverso la creazione
di sinergie con la rete museale, i settori della ristorazione e della
ricettività (b&b ed agriturismo). Ricordiamo che Giarre è meta del
soggiorno di turisti che la individuano come luogo ideale tra Taormina e
Catania, il mare e l'Etna, dove è possibile soggiornare a prezzi contenuti. A
sostegno del turismo e della fruibilità del nostro territorio occorre
intervenire sui i collegamenti. I tentavi di creare le sinergie tra questi
settori vanno resi definitivi. Gli utenti che soggiornano a Giarre devono poter
acquistare in orari più consoni alla loro vacanza e devono raggiungere agilmente
le aree limitrofe con collegamenti dedicati (autobus, treni, taxi). Le tessere
del turista, con accordi tra la rete museale e quella commerciale, più volte auspicate
anche dalla locale Pro Loco non hanno ancora trovato concreta attuazione. Anche
l'idea di far diventare Giarre terminal di alcuni servizi di autotrasporto è una
strada da perseguire per agevolare la raggiungibilità di altri luoghi da
Giarre.![]() |
L'incrocio tra via Callipoli e Corso Italia, il centro pulsante del commercio Giarrese |
Sono dunque
numerose le leve su cui gli amministratori possono agire per migliorare le
condizioni dell’imprenditoria a Giarre. La vecchia amministrazione ha sostenuto
la tesi della crisi economica come causa per giustificare la propria incapacità
ed immobilità. Ci auguriamo che la nuova amministrazione, seppur figlia della
vecchia ma con delle dinamiche apparentemente diverse possa assicurare un
cambio di rotta.
Nessun commento:
Posta un commento