In
attesa dell’acquisizione di ulteriori atti, il movimento Città Viva chiede
chiarimenti a proposito dei capannoni concessi in comodato gratuito ad una associazione
degli artigiani
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L'area artigianale - foto di Maria Gabriella Leonardi |
Durante la seduta del consiglio
comunale tenutasi lo scorso 16 gennaio
il movimento civico, durante l’attività ispettiva, ha richiesto
all’amministrazione comunale se l’associazione artigiana ULA-CLAAI,
destinataria di due capannoni ceduti in comodato a titolo gratuito, fosse titolare
o meno del regolare contratto di locazione. Dagli atti acquisiti dal gruppo
consiliare sembrerebbe infatti che alla proposta di deliberazione con la
richiesta di patrocinio per l’associazione di categoria abbia fatto seguito
solo una bozza del contratto. A tal proposito abbiamo intervistato Angelo
D’Anna, leader del gruppo Città Viva il quale ci spiega che “non è stato formalizzato l’atto previsto,
cioè la definizione di un contratto di comodato gratuito e quindi, di fatto, si
sono utilizzate delle pubbliche strutture, senza disporre probabilmente degli
adeguati requisiti di legge. In verità noi ci chiediamo come mai la Giunta
dell’epoca (la giunta Sodano ndr) non
abbia dato seguito alla formalizzazione degli atti, cioè se la formalizzazione
sia stata bloccata per una questione burocratica o per una questione di scelte
e di valutazioni che eventualmente sia successivamente avvenuta. Noi di Città
Viva, con i nostri consiglieri abbiamo un ruolo che è anche quello di
verificare che tutto si svolga nell’alveo della ritualità, della legalità e
quindi se delle associazioni svolgono delle attività lodevoli per il territorio
è tuttavia importante che lo facciano nel rispetto delle regole”. Città
Viva chiede, qualora fossero verificati i fatti, la riacquisizione dei due
capannoni ceduti all’associazione ed, in assenza di un regolare contratto,
l’addebito di tutti i canoni di locazione ed i costi delle utenze non
corrisposti a partire dall’occupazione illegittima che comincerebbe a partire
dal novembre del 2011. “Noi abbiamo
sollevato la questione – ribadisce Angelo D’Anna - spetta all’amministrazione dare seguito alla questione. Riteniamo
importante ridare una visione di legalità complessiva all’area artigianale
perché da questa si possa ripartire per il proprio pieno sviluppo”. Si
occuperà di fare l’opportuna verifica il primo cittadino Roberto Bonaccorsi con
delega anche al Patrimonio, nel contempo il movimento civico attende di
ricevere gli atti riguardanti gli altri capannoni.
Armando Castorina
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