martedì 25 febbraio 2014

Arriva anche a Giarre la “Zona Franca Urbana”

“Detrazioni fiscali anche per le imprese di nuova costituzione e l’imprenditoria femminile”

La ZFU di Giarre interessata dalle incentivazioni
Le Zone Franche Urbane sono state al centro dell’incontro organizzato dal Comune di Giarre con la collaborazione dell’ordine dei Dottori Commercialisti e degli esperti contabili di Catania e tenutosi, lo scorso 17 febbraio 2014, presso il Teatro Rex di Giarre. Presenti in sala numerosi dottori commercialisti e rappresentanti delle imprese commerciali di Giarre. All’incontro sono intervenuti il Presidente dell’ordine organizzatore, Sebastiano Truglio, il Sindaco di Giarre, Roberto Bonaccorsi, il consigliere dell’ordine Sebastiano Impallomeni, che ha anche moderato gli interventi dei commercialisti Fabrizio Leotta e Cateno Maccarrone; presente anche Santo Sciuto, il direttore Territoriale del Credito Siciliano che ha firmato un protocollo di intesa con i comuni della provincia di Catania (Aci Catena, Acireale, Catania e Giarre) interessati dal provvedimento legislativo. Nel corso dell’incontro sono stato spiegate cosa sono le Zone Franche Urbane (Z.F.U.) nonché tutte le procedure da attivare per aderire al bando: la Z.F.U. è intesa come una pozione del territorio urbano caratterizzato da un significativo disagio sociale, economico ed occupazionale nella quale vengono previsti delle particolari esenzioni fiscali con obiettivi legati prevalentemente alla coesione e promozione sociale, quindi anche la creazione di opportunità di sviluppo ed occupazione. La Zona Franca Urbana di Giarre è definita da un’apposita cartografia e riguarda tutta l’area EST del territorio; sono inglobate anche una buona parte del centro storico, la zona di Viale Libertà e tutta la cosiddetta “zona PEP”. I soggetti beneficiari sono aziende di micro e piccola dimensione già costituite alla data di presentazione dell’istanza, regolarmente iscritte al Registro delle Imprese e che hanno un ufficio o un locale destinato all’attività, anche amministrativa, all’interno della Z.F.U. I fondi assegnati a Giarre ammontano a € 6.211.567,45€ di cui il 30% è riservato alle imprese di nuova e recente costituzione (15%) e alle imprese femminili (15%).  Le istanze potranno essere presentate on line, presso l’apposita sezione del sito internet predisposto dal Ministero dello Sviluppo Economico, nel periodo compreso tra il 05 marzo ed il 23 maggio di quest’anno; non sarà assegnata alcuna priorità in funzione dell’ordine di arrivo delle domande. Le agevolazioni riguardano l’esenzione dalle imposte sul reddito (IRPEF, IRAP, IRES), dai tributi sugli immobili dove viene esercitato l’attività (IMU) e l’esonero dal versamento  dei contributi sulle retribuzione da lavoro dipendente. Tale incentivazioni saranno disponibili per un periodo che varia da uno a dieci anni e comunque fino ad esaurimento dei fondi. Per l’esiguo ammontare delle risorse  ed il numero dei soggetti beneficiari coinvolti si presume un esaurimento delle risorse assegnate nel giro di pochi anni. Il Comune di Giarre, ha reso disponibili già da diversi mesi, i provvedimenti legislativi e la cartografia sul sito istituzionale www.comune.giarre.it (il link della ZFU si trova sul lato destro in basso nella homepage). Anche l’associazione dei commercianti Confcommercio di Giarre sarà a disposizione per fornire un supporto informativo alle aziende che lo richiederanno. Apposite FAQ sono altresì disponibili sul sito del sopracitato ministero.

Armando Castorina

domenica 23 febbraio 2014

Sulla spazzatura solo promesse. “Spazzate” dal vento?

Luci ed ombre sulla tassa sui rifiuti, la più “amata” dai Giarresi, tra le più alte d’Italia.

Sul finire dello scorso anno i cittadini Giarresi hanno fatto i conti anche con la tassa sui rifiuti del  2013 nonostante che nello stesso anno avessero finito di pagare quella del 2012. L’ente comunale tuttavia ha inviato delle richieste di pagamento meno elevate rispetto alle precedenti così come previsto dalla delibera del consiglio comunale (nn. 86 del 29/11/2013) ed annunciato dal Sindaco Bonaccorsi durante la pubblica assemblea del 12 ottobre u.s. Tale riduzione doveva ammontare al 10% e prevedere inoltre il rimborso proveniente dai precedenti pagamenti per il quale l’ente comunale ha incassato di più (il 110%) rispetto al costo totale del servizio. Nella realtà l’amministrazione comunale ha dovuto rimandare tale rimborso all’aprile di quest’anno e l’importo della bolletta si è abbassato esclusivamente in quanto sono stati eliminati dal computo la maggiorazione e l’addizionale “EX ECA” che gravavano rispettivamente di un 5%, quindi in totale il 10% che veniva aggiunta sull’ammontare della tassa sui rifiuti; i minori incassi saranno tuttavia  recuperati dall’aumento dell’addizionale IRPEF. I costi per metro quadro sono quasi i medesimi e tra i più alti d’Italia: ad esempio 4,35€ al metro quadro per le abitazioni, 8,50€ al mq per negozi di generi non alimentari, 16,81€ al mq per supermercati ed ipermercati, 18,66€ al mq per i pubblici esercizi che somministrano bevande. Nel 2013, tuttavia la tassa sui rifiuti (TARSU) è diventata tassa sui rifiuti e sui servizi (TARES) in quanto ai cittadini è stato richiesto, in più rispetto al passato, di contribuire sui cosiddetti servizi “indivisibili” (pubblica illuminazione, polizia locale, anagrafe, la manutenzione del verde pubblico e delle strade) per una quota pari a 30 centesimi al mq, riservata allo stato (introdotta dall’art. 14 comma 13 DL.201/11). Tutto ciò accade a Giarre mentre, dalle cifre ricavabili dal bilancio di previsione 2013 recentemente approdato e votato dal consiglio, aumenta ancora leggermente per l’ente il costo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti (da 4.693.641,65€ del 2012 siamo passati a 4.808.250,00€ nell’anno 2013); il dato sulla lotta all’evasione appare invece basso ed invariato negli ultimi due anni: appena 50.000,00€ nell’ultimo biennio, rappresentano poco più dell’1% del costo del servizio, un’inezia se consideriamo che nel nostro territorio esistono oltre 29.000 unità abitative ed appena 14.000 utenti che ricevono la bolletta (da questo dato sono pure escluse le imprese e si desume quindi un congruo numero di utenti non conosciuti dall’Ente). Inoltre Giarre, per diverse motivazioni di natura tecnica, ha ricevuto due K.O. sul piano dei rifiuti da parte della Regione e pertanto continua a non disporre del piano e di un’isola ecologica; da sottolineare ancora l’assenza di collaborazioni ricercate con le città attigue che permetterebbe di ottimizzare i costi e condividere delle aree;  così il servizio di raccolta di rifiuti, da parte dell’attuale gestore, è stato prorogato fino al prossimo aprile e  non si conosce ancora una data certa, ma solo delle presunzioni, per l’inizio della raccolta differenziata. Ecco perché, visto l’attuale panorama, ci si potrebbe chiedere quali speranze di riduzioni della tassa si potranno garantire nell’immediato futuro al cittadino. Intanto l’effetto “contemporaneo” di questa situazione è l’impossibilità del cittadino di conferire rifiuti differenziati o ingombranti presso la vicina isola ecologica di Riposto in quanto tale servizio è ormai riservato ai soli residenti del comune marinaro. Pure il servizio di raccolta degli ingombranti risulta sospeso ormai da mesi. Causa della situazione è certamente la cattiva pianificazione della gestione dei rifiuti da parte di chi ha amministrato nel passato la nostra città; certo, nel presente la situazione non migliora, e quindi, se nel nostro territorio proliferano anche delle micro discariche, non diamo la colpa solo ai cattivi costumi dei concittadini.

Armando Castorina

mercoledì 12 febbraio 2014

Un futuro all’ “Ospedale” di Giarre.

Epiminonda: ” con un team di esperti per un ospedale che si avvicini alle esigenze del cittadino”

Torna a riunirsi a Giarre la Rete delle associazioni. Il primo incontro è avvenuto nel mese di dicembre dello scorso anno presso la sede dell’associazione politica “Città Viva”, mentre l’ultima si è riunita lo scorso 29 gennaio presso la sede dell’Associazione “L’Agorà”. Tema degli incontri l’ospedale di Giarre  che è tornato al centro degli interessi non solo delle associazioni che li hanno ospitati ma anche delle altre associazioni radicate ed operanti sul territorio e che nel passato hanno già operato per la conservazione del presidio ospedaliero: “Insieme….Persone”, “Tribunale per i diritti del malato”, “Centro Promozione Famiglia”, “A.V.U.L.S.S.”, “Confcommercio”, “Esonemea” e “Riprendiamoci La Città”; quest’ultima punta ad avere un ruolo operativo e di coordinamento all’interno della nuova Rete delle Associazioni. Angelo D’Anna, leader di “Città Viva”, che in Rete ha già condotto, da numerosissimi anni, una lotta  in difesa dell’ospedale, ci spiega che l’oggetto del contendere sarà il nuovo Piano Sanitario Regionale che prevederebbe un ulteriore accorpamento di strutture ospedaliere ed una rimodulazione dei posti letto. “In particolare – ci dice D’Anna – il piano penalizza ulteriormente il Presidio Ospedaliero di Giarre, che passerebbe dai previsti  101 ai  53 posti letto per acuti, con un potenziale aumento da 16 a 32 posti letto per lungodegenza. L’Ospedale di Giarre che, in seno al Distretto Sanitario 1 di cui fa parte con Acireale, dovrebbe svolgere la sua funzione di Area Medica con soli due reparti, Medicina e Geriatria, perdendo Cardiologia e non attivando Neurologia, senza contare gli impatti ulteriormente negativi sul già lacunoso Pronto Soccorso. La mancata previsione di posti in Riabilitazione rendono l’Ospedale di Giarre privo di qualsiasi identità e specificità, incapace di garantire quelle basilari esigenze di sicurezza e tutela della salute richiesti da sempre dalla Cittadinanza. Ezio Epaminonda, dell’Associazione “Riprendiamoci La Città”,  a riguardo l’ultima riunione, ci spiega: “giorno 29 gennaio, grazie alla presenza di un ristretto team di esperti, con partecipazione futura aperta a tutti gli addetti al settore, ci siamo riuniti per accogliere le proposte di associazioni in merito alla prossima rimodulazione della rete ospedaliera regionale. A conclusione della riunione si è pensato concordemente di procedere a stilare una controproposta alla bozza di rimodulazione che prevede lo sviluppo dell'area medica del presidio ospedaliero di Giarre e destinazione dei reparti del distretto ospedaliero; la riorganizzazione del 118 e sua ottimizzazione; la richiesta di assegnazione posti in riabilitazione”. La Rete inoltre sta valutando di coinvolgere, oltre a quelle già citate, altre  associazioni che operano nei comuni del Distretto Sanitario (Giarre, Mascali, Riposto, Sant'Alfio, Milo, Fiumefreddo, Calatabiano, Linguaglossa, Castiglione, Piedimonte), al fine di coinvolgere poi la parte politica e richiedere la convocazione dei consigli comunali e dei sindaci dei vari comuni, con unico ordine del giorno in cui si affronti il tema della rimodulazione ospedaliera con relativa presa di posizione. Certamente importante, secondo la Rete, sarà il coinvolgimento della cittadinanza con la realizzazione di un dibattito pubblico con i cittadini per illustrare il lavoro che ne uscirà fuori, per una visione trasparente e critica della proposta. Obiettivo ultimo, ma sicuramente il primo di altri successivi step sarà di incontrare i vertici della Regione Siciliana e dell'Azienda al fine di illustrare la proposta comune realizzata dalla Rete di Associazioni, confrontata con le posizioni dei vari consigli comunali. Infine, non meno importante e quindi da segnalare, l’iniziativa di Armando Cutuli, presidente della locale Confcommercio che nelle scorse settimane ha scritto sia al ministro della salute Beatrice Lorenzin sia all’assessore Regionale alla Sanità Lucia Borsellino, rappresentando ad entrambi, tra le tante, la disattenzione della politica e le difficoltà vissute dal nostro nosocomio rispetto alle esigenze del territorio.


Armando Castorina

lunedì 3 febbraio 2014

Si faccia chiarezza sull’area artigianale di Giarre

In attesa dell’acquisizione di ulteriori atti, il movimento Città Viva chiede chiarimenti a proposito dei capannoni concessi in comodato gratuito ad una associazione degli artigiani

L'area artigianale - foto di Maria Gabriella Leonardi
Durante la seduta del consiglio comunale  tenutasi lo scorso 16 gennaio il movimento civico, durante l’attività ispettiva, ha richiesto all’amministrazione comunale se l’associazione artigiana ULA-CLAAI, destinataria di due capannoni ceduti in comodato a titolo gratuito, fosse titolare o meno del regolare contratto di locazione. Dagli atti acquisiti dal gruppo consiliare sembrerebbe infatti che alla proposta di deliberazione con la richiesta di patrocinio per l’associazione di categoria abbia fatto seguito solo una bozza del contratto. A tal proposito abbiamo intervistato Angelo D’Anna, leader del gruppo Città Viva il quale ci spiega che “non è stato formalizzato l’atto previsto, cioè la definizione di un contratto di comodato gratuito e quindi, di fatto, si sono utilizzate delle pubbliche strutture, senza disporre probabilmente degli adeguati requisiti di legge. In verità noi ci chiediamo come mai la Giunta dell’epoca (la giunta Sodano ndr) non abbia dato seguito alla formalizzazione degli atti, cioè se la formalizzazione sia stata bloccata per una questione burocratica o per una questione di scelte e di valutazioni che eventualmente sia successivamente avvenuta. Noi di Città Viva, con i nostri consiglieri abbiamo un ruolo che è anche quello di verificare che tutto si svolga nell’alveo della ritualità, della legalità e quindi se delle associazioni svolgono delle attività lodevoli per il territorio è tuttavia importante che lo facciano nel rispetto delle regole”. Città Viva chiede, qualora fossero verificati i fatti, la riacquisizione dei due capannoni ceduti all’associazione ed, in assenza di un regolare contratto, l’addebito di tutti i canoni di locazione ed i costi delle utenze non corrisposti a partire dall’occupazione illegittima che comincerebbe a partire dal novembre del 2011. “Noi abbiamo sollevato la questione – ribadisce Angelo D’Anna - spetta all’amministrazione dare seguito alla questione. Riteniamo importante ridare una visione di legalità complessiva all’area artigianale perché da questa si possa ripartire per il proprio pieno sviluppo”. Si occuperà di fare l’opportuna verifica il primo cittadino Roberto Bonaccorsi con delega anche al Patrimonio, nel contempo il movimento civico attende di ricevere gli atti riguardanti gli altri capannoni.

Armando Castorina