Utenti
che pagano la multa anche delle strisce blu si vedono recapitare dal Comune una
nuova richiesta di pagamento. Ancora ombre sulla macchina amministrativa?
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L'avviso ricevuto da un utente di Belpasso |
Correva l’anno 2012 ed
i cittadini Giarresi si trovarono nelle proprie buche delle lettere le bollette
del Comune di Giarre relative all’Imposta Comunale sugli Immobili (ICI) per
l’anno 2007. Alcune di esse risultarono “pazze” cioè emesse nuovamente
nonostante il comune avesse incassato le somme dovute dai contribuenti; tante
polemiche e tante file di utenti che, sul finale di quell’anno, dovettero
presentare la ricevuta dell’avvenuto pagamento ai funzionari del comune. A chi,
dopo cinque anni aveva smarrito la
ricevuta gli fu comunque concesso di fare le verifiche con quanto risultava
negli archivi del comune di Giarre. Le motivazioni di quella errata emissione
furono diverse, tra cui l’adozione, negli uffici del comune, di un nuovo
software gestionale che non aveva in archivio tutti i dati presenti nel vecchio
gestionale; ci fu pure chi, con malizia, pensò alla pratica dei “residui
passivi”: ossia l’emissione di “tendenziose” fatture al fine di creare un
ricavo fittizio iscritto in bilancio che potesse equilibrare i conti dell’ente per
evitarne il dissesto. In ogni caso
l’ente spedì le bollette inviandole tramite Posta Italiane con costi di invio a carico del cittadino ricevente
(che pagava solo nell’ipotesi in cui il cittadino risultasse realmente debitore).
Ma quante di queste bollette furono poi realmente riscosse dall’ente? quale il
vantaggio tratto con questa attività? quanti di questi crediti oggi esigibili
diventeranno o sono già palesemente inesigibili? ciò non è dato saperlo ai
comuni mortali. Fatto sta che la stessa identica situazione si sta verificando
in questo periodo a proposito dell’ICI del 2008 e della TARSU 2012; le
motivazioni stavolta sono diverse e non sempre comprensibili. Un altro caso,
tuttavia, che si ripete ormai da tempo, ma che conoscono solo chi è stata
vittima, riguarda le contravvenzioni elevate dalla polizia locale e dagli
ausiliari del traffico per infrazioni del codice della strada, che riguardano
anche gli utenti multati a causa delle strisce blu. Succede infatti che i multati,
nonostante effettuino regolare pagamento, si vedono recapitare a casa una
Raccomandata inviata dal Comando della Polizia Locale con il quale gli viene
intimato nuovamente il pagamento della multa. La situazione è particolarmente
gravosa per gli utenti che si vedono elevare la multa per colpa delle “strisce
blu” perché oltre a dover pagare al Comune di Giarre la somma di 39,00€ o di 24,00€
(a seconda della tipologia di reato contestato), devono inoltre pagare la
tariffa evasa di 7,70€ alla Giarre Parcheggi. Se poi ricevono la raccomandata da
parte dell’ente Comunale, che chiede nuovamente il pagamento della multa,
l’utente vive oltre al danno, la beffa. perché deve comunque dimostrare al Comando
della polizia Locale la ricevuta del pagamento. Pensiamo al fatto che gli
utenti malcapitati siano anche provenienti da fuori. Devono tornare a Giarre
per esibire la ricevuta di pagamento? Si, anche se possono mostrarla anche a
mezzo posta elettronica (sebbene l’avviso sia sprovvisto di numero telefonico e
di indirizzo e-mail). Altro aspetto: l’invio a tappeto delle raccomandate rappresenta
un ulteriore costo a carico della collettività (cioè lo paghiamo noi) poiché anche
in questo caso tale costo non è comprensivo nell’appalto delle poste private
(per il quale l’ente paga già circa 60.000 € l’anno). A proposito ne parliamo
con il Commissario della Polizia Locale, al quale chiediamo: “Quali
sono le ragioni per cui il Comune di Giarre chiede il pagamento delle multe
nonostante siano state già pagate?”. “Si premette che l’art. 38 della Legge 120/2010 – ci dice il Dott.
Salvo Di Paola – ha accorciato i tempi per la notifica della cosiddetta
“multa”. Prima l’organo di Polizia aveva 150 giorni a disposizione
dall’accertamento dell’infrazione per recapitare il verbale. A partire invece
dal 14 luglio 2010 i giorni per la
notifica sono stati dimezzati scendendo a 90 giorni. Ciò premesso, è ormai noto
che, per i verbali, le notifiche al domicilio sono valide solo se effettuate
dal servizio postale “tradizionale”. Le complesse formalità previste dalla
legge n. 890/1982 costituiscano una attribuzione esclusiva degli uffici
postali. Questa Polizia Municipale perciò si avvale all’uopo del servizio SIN
per la notifica delle violazioni al Codice della Strada. Attraverso un
protocollo di scambio sicuro, Poste Italiane riceve in formato digitale le
comunicazioni da spedire, che vengono stampate e postalizzate. I relativi file
vengono periodicamente trasmessi con congruo anticipo rispetto alla data di
scadenza per permetterne la lavorazione. Allorquando – continua Di Paola – l’utente provvede al pagamento della
sanzione dopo i 15 giorni indicati nell’avviso, la relativa ricevuta perviene
all’ufficio certamente dopo la spedizione telematica del relativo verbale. Si
aggiunga poi che molte ricevute presentano nella causale solo la motivazione
“verbale” senza nessun indizio che permetta di risalire all’avviso connesso
(targa, numero accertamento, ecc.) oppure, per mero errore, vengono versate su un
CCP diverso (Giarre Parcheggi) o addirittura al Comune di Catania nel caso di
pagamento presso tabaccherie e bar abilitati. In altri casi lotti di pagamento
pervengono in data successiva al confezionamento telematico dei verbali per la
spedizione in considerazione dell’accorciamento dei tempi perentori di notifica
dettate dalla già citata Legge 120/2010. In ogni caso l’utente che ha
regolarmente provveduto al pagamento nei termini non è mai stato costretto a
corrispondere anche le spese di notifica semplicemente esibendo la relativa
ricevuta”Quanto detto dal competente Commissario Di Paola ci porta a
pensare che l’utente che provvede al pagamento entro 5 giorni, non solo può
risparmiare il 30% della somma dovuta secondo quanto previsto dal recente
provvedimento del governo (D.L. 21 giugno 2013 n°69 convertito in legge) ma
potrebbe perfino evitare la ricezione dell’avviso. Eppure è accaduto il caso di
un utente che si è visto elevare la multa per il mancato rinnovo del tagliando
e che, pur avendo pagato la multa a mezzo bonifico bancario entro 4 giorni
direttamente presso la banca che svolge il servizio di tesoreria del Comune,
indicando targa e numero di verbale nella causale, si è visto raggiungere,
peraltro fuori dai termini di legge (oltre 180 giorni), dall’avviso del Comune
di Giarre ed è stato “costretto” a dimostrare l’avvenuto pagamento. Vogliamo
augurarci che il ricevimento di questo avviso rappresenti una sfortunata
eccezione a quanto sopra dichiarato dal Commissario interpellato. E’ evidente
inoltre che qualche soluzione bisognerà pur trovarla poiché nasce il dubbio nel
rapporto tra costi sostenuti dall’ente per l’invio dei verbali ed i benefici
legati a tale attività, senza considerare che la tale avviso implichi, oltre ad
un disservizio per l’utente, un costo anche in termini di tempo per chi deve
trasmettere i dati per l’emissione dell’avviso. Ulteriore conseguenza è quella
che il tempo impiegato per tale operazione potrebbe essere utilizzato per
offrire altra utilità alla collettività. La soluzione certamente potrebbe
arrivare dal miglioramento della comunicazione tra la banca che riceve il
pagamento e l’ente che deve accertare il pagamento e che, per questo motivo,
deve avere visione in tempi più ristretti rispetto al passato, nella causale
del bonifico, del numero di targa e del numero di verbale. Siamo certi che oggi
esistono i mezzi per farlo. L’obiettivo, nel prossimo futuro, è tornare
sull’argomento e cercare la disponibilità alla soluzione sia da chi ha
responsabilità amministrativa, sia da chi ha quella politica. Sarebbe piacevole,
oltre che opportuno, per il bene della collettività, che anche per questo
argomento possa il nostro Sindaco esclamare: “Io l’ho fatto!”.
Castorina Armando
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